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Reportage di Daniela Boffa

SRI LANKA, LA LACRIMA DELL’ASIA

Reportage di Daniela Boffa

 

 

Scarica il reportage originaleSri Lanka, la piccola lacrima verde sul grande viso dell’Asia, compie il miracolo di concentrare in se’ tutte le emozioni di un grande continente; religioni, leggende ed una magnifica natura si intrecciano con disinvoltura a creare lo scenario scelto da Adamo ed Eva come paradiso terrestre dopo la cacciata dall’Eden. Sri Lanka, Ceylon, Serendib sono solo alcuni dei nomi dati all’isola dai diversi popoli che l’hanno attraversata, colonizzata, sfruttata, amata ed influenzata con le proprie culture trasformandola in ciò che i viaggiatori, esausti per il lungo viaggio, si apprestano a scoprire una volta arrivati. Serendib è qualcosa di già sentito, da questo termine usato dai Persiani per lo Sri Lanka nasce, infatti, il titolo di un famoso film; scavando nel significato di questa parola si scopre cosa vuol dire: “serendipità” è un termine che indica la sensazione che si prova quando si scopre una cosa non cercata ed imprevista mentre se ne sta cercando un’altra. Con tali prerogative inizia la scoperta di questo poco esteso quanto ricco territorio asiatico che, in onor del nome Persiano, riserva un’infinità di sorprese.

Cosa ci si attende dall’Asia se non Buddha, templi e divinità? Lo Sri Lanka non delude affatto queste aspettative offrendo nella sola città di Kandy, per molti prima tappa del viaggio, una gran varietà di templi troneggiata dal monastero in cui, leggenda vuole, sia conservato un dente di Buddha stesso. Se a qualcuno visitare i templi potrebbe sembrare noioso, garantiamo che è premura delle guide locali condire le visite con appassionanti storie o leggende, il confine tra le quali, a volte, risulta davvero sottile. Non mancano, infatti, fantasiose spiegazioni sul perché delle sembianze elefantiache del dio Ganesh e della presenza di fiori di loto sotto i piedi dei Buddha sdraiati. La scoperta dei templi non è sempre una passeggiata. La città di Dambulla, ad esempio, conserva alcuni dei monasteri più belli che si possano trovare in Sri Lanka ma lo fa all’interno di grotte posizionate al termine di una lunga salita battuta dal sole. Non c’è, però, da temere; gruppi nutriti di simpatiche scimmiette mostrano quanto sia semplice arrivare in cima passando da un ramo all’altro o sfrecciando sul pavimento bollente. All’arrivo attendono fresche grotte scavate nella pietra che offrono riparo a dipinti colorati e statue dell’onnipresente Buddha. Dambulla non è l’unica fatica dello Sri Lanka, tappa e sudata obbligate per ogni turista ed ogni viaggiatore sono la fortezza di Sigiriya.

Sigiriya è un sito archeologico, patrimonio dell’Unesco, avvolto nel mistero: esistono varie storie sulle origini di questo particolare palazzo costruito sui resti di un antico vulcano. Una delle leggende racconta che la struttura servisse da protezione all’illegittimo re Kasyapa minacciato dal fratello che, rifugiatosi temporaneamente in India, aveva messo insieme un esercito per riconquistare il trono che gli spettava; altre storie descrivono Sigiriya semplicemente come un palazzo del piacere e del divertimento. Qualsiasi sia la verità, senza alcun dubbio, la vista dalla cima ripaga la fatica dell’arrampicata sulle scale a chiocciola, sotto la minaccia di enormi sciami di vespe che torreggiano sulle maestose zampe di leone poste alla base del monolite: il panorama mozzafiato si apre sulla lussureggiante foresta che dà spazio a pianure in parte coltivate, in parte selvagge. In Sri Lanka il confine tra selvaggio e non, risulta così poco definito che non è raro trovarsi a contatto con la fauna locale minore o al cospetto dei grandi elefanti asiatici. Non sono rari gli incontri tra i contadini e gli imponenti pachidermi; tale vicinanza non giova agli uni nè agli altri: gli elefanti, in cerca di cibo, danneggiano raccolti e villaggi riscuotendo un trattamento non sempre gentile. Lo Sri Lanka, però, è molto attivo in materia di salvaguardia della fauna autoctona e vanta molte riserve naturali nelle quali gli elefanti, protagonisti di numerosi miti cingalesi e considerati animali sacri, vivono tranquillamente in compagnia di bufali, leopardi, scimmie ed una grandissima varietà di uccelli.

Le specie animali trovano di grande aiuto la massiccia quantità d’acqua presente sull’isola che ha fatto guadagnare allo Sri Lanka l’appellativo di “isola di smeraldo”. Le lussureggianti distese verdi ospitano una grandissima quantità di piante e fiori, nient’altro che la versione extra large delle piante tropicali che siamo abituati a vedere nei nostri negozi. Lo Sri Lanka, però, non è solo natura incontaminata: le antiche colonizzazioni, soprattutto inglesi, hanno lasciato all’isola una grande eredità: la cultura del tè. Intere colline coltivate formano un paesaggio a dir poco spettacolare attraversato solamente da una linea ferroviaria. Il tè, oltre che una delizia per il palato, rappresenta un tassello fondamentale per l’economia del paese; altra pedina importantissima è costituita dalle spezie: il Ceylon si può definire decisamente una terra piccante ed è facile perdersi nei profumi e negli intensi sapori immancabili in ogni pietanza.

Il piccante e le mille spezie, prima su tutte il curry, accompagnano ciascun viaggiatore in ogni tappa: tra colline e pianure fino ad arrivare al mare. Dopo intensi giorni passati alla scoperta dell’entroterra, il turista può trovare un meritato riposo sulle ampie spiagge bianche mentre il viaggiatore prosegue la sua avventura inseguendo il sogno di avvistare i grandi cetacei, balenottere azzurre e capodogli, che dominano le profonde acque dell’Oceano Indiano; in alternativa potrà andare alla scoperta delle isole non lontane dalla costa nelle cui acque, in compagnia di piccoli squali, è possibile ammirare una barriera corallina in ripresa dalle ferite del recente tsunami. Che sia un safari blu alla ricerca delle balene o un breve trasferimento dalla terra ferma ad un’isola, il tragitto in barca sarà accompagnato da spettacolari volteggi di delfini.

Lo Sri Lanka si sta affacciando solo ora sul panorama del turismo occidentale, iniziando ad offrire intrattenimenti ed attività come, ad esempio, il rafting sul famoso fiume Kelani, i safari nelle varie riserve naturali e gli spettacoli di ballerini e combattenti acrobati. Lo spettacolo migliore, però, resta quello che la lacrima dell’Asia ci regala dopo l’ultimo tramonto prima della partenza tenendoci con il naso all’insù…

 

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2 Thoughts to “Reportage di Daniela Boffa”

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