Un’aurora indimenticabile…
La nostra amica, fotografa e reporter Francesca Dani ci racconta il suo viaggio alle Isole Svalbard, dove ha potuto ammirare un’emozionante aurora boreale che sognava di vedere e fotografare da molto tempo…
“Una volta che hai visto l’aurora boreale non riesci più a dimenticarla. Ti ammali, di una malattia simile al “Mal D’Africa”, e la cerchi di raggiungere ancora, con tutti i tuoi mezzi e i tuoi sogni, fino a lassù, fino alla fine del mondo, dove il buio non da spazio alla luce proprio per permetterti di aprire gli occhi su un universo di emozioni sconosciute e immense che solo l’oscurità riesce a trasmetterti.
Ero una bambina quando per la prima volta ne ho sentito parlare da mio padre, grande avventuriero e viaggiatore, lui mi ha trasmesso nel sangue quella voglia di scoprire e raggiungere i luoghi più misteriosi e impervi della Terra. Non le aveva mai viste e purtroppo, mai le vedrà, ma spesso sentivo che raccontava di storie, in cui lassù, alla fine del mondo, alcune notti gli angeli scendavano dal cielo e danzavano nelle notti polari. La mia vita è andata avanti per parecchi anni, sono cresciuta, sono diventata fotografa, ho viaggiato molto e ogni tanto ripensavo a lui e i suoi racconti degli angeli che ballavano nel cielo vestiti di verde. Così ho deciso questo inverno di smettere di aspettare, e di raggiungere la cima del mondo per fotografare le misteriose “northern lights”.
Un viaggio fai da te, come al mio solito, munita di macchina fotografica, treppiede, una tuta da sci e un cappello a forma di orso polare, ho raggiunto le Isole Svalbard, l’ultimo avamposto abitato della Terra, più a Nord di lì, il niente: solo il polo geografico, a poche miglia di distanza.
Ero sola, nel luogo più a nord del mondo, appena esci dall’aereoporto di Longyearbyen il gelo ti spacca la pelle del viso e ti entra nelle ossa come un pugno, ventiquattro ore di buio totale e il pericolo di orsi polari ovunque ti giri. In molti prima di partire mi hanno chiesto: “Ma cosa ci vai a fare lassù in pieno inverno?”. La mia vita è colma di scelte pazze, ma le ripeterei tutte, e fin da quando ero bambina volevo arrivare lassù, dove il perno che fa girare il mappamondo entrava nel legno, erano quelle le isole Svalbard, in alcuni mappamondi (e io ne avevo tanti) neanche le vedevi perchè il perno le copriva del tutto.
E poi all’improvviso, mentre mi stavo fumando una sigaretta, nel freddo e nell’oscurità di una terra di estremo confine, arrivano loro, le misteriose”northern lights”. In quel momento avrei voluto piangere se le mie lacrime non fossero state gelate. E ho ripensato a tutti i luoghi che ho visitato nel mondo, ho vissuto una vita fortunata perchè sono davvero tanti, ma l’immensa emozione e il contatto diretto che hai con l’Infinito,ecco, quello lì, solo la Norvegia, te lo sa dare.
Solo attraversando il 78° parallelo puoi veramente dire “per un momento mi sono sentito veramente piccolo di fronte alla natura”.
Il nostro pianeta è veramente meraviglioso. Abbiamo solo bisogno di imparare ad amarlo di più.”
Francesca Dani
Sito Web: www.francescadani.com