[Fotografi] Sebastião Salgado
Ho letto un’intervista fatta a Sebastião Salgado da Mario Calabresi e mi è piaciuta molto. Mi è piaciuta soprattutto quella parte in cui afferma, con una sorta di sofferta consapevolezza, che ad un certo punto, dopo essere stato testimone di tanto dolore nel mondo, perdendo addirittura la fede negli uomini, ha sentito l’esigenza forte di raccontare, o meglio di fare qualcosa di bello narrando la meraviglia incommensurabile della natura.
Ha letto Charles Darwin e poi è partito per circa 64 mesi costruendo un vero e proprio inno in immagini alla bellezza del mondo, all’equilibrio del mondo.
Convinto che dentro di noi uomini ci sia qualcosa di grande ha cercato, creando il suo libro Genesis, di ricostruire la sua personale fede nel mondo, che non è solo tecnologia, ma anche istinto, che non è solo burocrazia, ma anche spiritualità e pace.
“Ti voglio spiegare un’altra cosa: – dice a Calabresi- [..] ogni panorama ha impiegato secoli, millenni, milioni di anni a formarsi, la gran parte degli alberi vivono da più tempo di noi, dobbiamo averne rispetto perché siamo parte integrante di tutto questo, anche se siamo piccoli come formiche”.
Una sorta di atavico panismo nelle fotografie di Salgado? Una possibilità che mi piace molto e che non voglio intrappolare con un ulteriore e definito perché.
Ma chi è Salgado?
Sebastião Salgado (Aimorés, 8 febbraio 1944) è un fotografo brasiliano che ora vive a Parigi. La sua formazione non è umanistica, né è stata inerente al mondo della fotografia infatti all’Università aveva studiato Economia. La vita a volte non la si sceglie, è già in noi malgrado tutto, e così dopo aver partecipato ad una missione in Africa decide di diventare fotografo; le sua capacità spiccate lo portano addirittura nel 1979 ad entrare a far parte della celebre cooperativa di fotografi Magnum Photo che lascerà però nel 1994 per creare, insieme a Lelia Wanick Salgado, Amazonas Images, una struttura autonoma che gli permette di esprimere totalmente il suo intento nei lavori che produce.
Giulia Efisi.